V secolo. CIPRIANO, Testimonia ad Quirinum.

I frammenti sono accompagnati da un foglietto manoscritto databile alla fine dell’800 in cui si legge: S. Cyprianus. Frammento del libro III “Testimoniorum”. V secolo. Questi tre foglietti pergamenacei cm 19×28 – 21×29 scrittura onciale erano incollati internamente sul legno del rituale *H.VI.11 così registrato a catalogo: = Monasterium S. Juliae: Chronaca eiusdem scripta a domina Aloysia monacha, filia Benvenuti=. Per la loro antichità si giudicarono meritevoli di essere staccati e conservati in apposita cartella. Vedi: Mercati Giovanni, D’alcuni nuovi … per la critica del testo di S. Cipriano … – Roma 1899 – L a.II.22 – e in Atti – lettera del medesimo Mercati 28 luglio 1894 al Bibliotecario Garbelli e biglietto l’ 8 giugno 1894 del bibliotecario Braidense E. Martini.

Il codice è di proprietà della Biblioteca Civica Queriniana di Brescia.

400ca CIPRIANO Testimonia ad Quirinum (PDF)

Cipriano, Testimonia ad Quirinum, BQBs. H.VI.11 bis]
Sec. V; membranaceo, ff. 11 (cartacei moderni, di cui 1 incollato al piatto anteriore della legatura) – I (cartaceo sec. XIX) – 3 – I (cartaceo sec. XIX) – II (cartacei moderni. di cui II incollato al piatto posteriore della legatura), numerati di recente a matita accanto alla precedente numerazione a inchiostro in cifre romane de! sec. XVII; 287×220 mm (200×185), 27 linee su due colonne. Rigatura impressa a secco dal lato carne, probabilmente un bifoglio alla volta, con foratura non visibile. Legatura del sec. XIX in cartone rigido rivestito di pergamena chiara, con bordi percorsi da una sottile cornice vegetale dorata.
La testimonianza grafica più antica della Biblioteca Civica Queriniana è costituita da tre fogli superstiti, un bifoglio e un foglio singolo, copiati in superba onciale italiana old-type ancora priva di punteggiatura. Trasmettono alcuni capitoli del libro III dei Testimonia ad Quirinum composti da Cipriano (capp. XVI, 79-XX, 41; XX, 75-108), cui l’alta datazione paleografica conferisce notevole valore filologico. Benché paleograficamente quanto rimane del codice originario sia di difficile localizzazione geografica, la valutazione delle peculiarità codicologiche e di mise en page – quali la finissima qualità della pergamena, molto sottile e ben trattata, la presenza costante, nel centro del margine superiore di ogni foglio, di titoli correnti eseguiti nello stesso tipo di onciale, ma di molto ridotto, e infine l’elegante disposizione del testo, con i capoversi marcati da regolari maiuscole esterne alla delimitazione verticale, e contrassegnati da una numerazione in lettere onciali greche a inchiostro rosso, attualmente sbiadito — suggerisce la provenienza da un centro lardo-antico di elevata cultura, forse preposto all’allestimento di edizioni patristiche di classe.
Nel sec. XV-XV i frammenti furono rifilati per essere adattati, come fogli ili guardia, alla legatura dell’Ordinario del monastero di Santa Giulia (BQBs. H.VI. 11), commissionato nel 1438 dalla monaca Aloysia per descrivere meticolosamente i riti liturgici del cenobio.
Nel margine superiore del f. 2v una nota del sec. XVII. recante il titolo dell originale sussidio liturgico, ne conferma la provenienza: «Cronaca del Monastero ossia calendario per raffinatura finita l’anno 1438 da dona Luigia monaca del Monastero di S. Giulia per uso di tutto l’anno». Nel 1860, per iniziativa del bibliotecario Andrea Valentini. i fogli, segnalati «per la loro antichità», furono staccati dal codice e adeguatamente restaurati per essere infine custoditi separatamente in un’apposita cartella. La notizia del prezioso ritrovamento fu tuttavia comunicata agli studiosi solo alla fine del sec. XIX.

Bibliografia. MERCATI, 1937, pp. 156-57, 159, 198-221; LOWE 1938, pp. 3 n. 283, 42; CAMPANA, 1958, p.39; BISCHOFF, 1992, p.97; GAVINELLI, 2001, pp. 123, 139; GALIMBERTI, 2002, p. 504 n. 96; FERRAGLIO, 2003, pp. 321-29.

SIMONA GAVINELLI, in AA.VV., Dalla Pergamena al Monitor, I Tesori della Biblioteca Queriniana, La Stampa, il libro elettronico. Editrice La Scuola, 2004.