Visita alla mostra Belle époque

Socie e soci, amiche e amici, buonasera.

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La visita sarà guidata in esclusiva per il nostro gruppo, a porte chiuse quindi, da Elena Frosio o da Davide Dotti e a carico dei soci sarà il biglietto per l’ingresso e l’apertura straordinaria del Palazzo.

La visita è fissata per mercoledì 16/aprile/2025, alle ore 18,45, con adunanza alle ore 18,30

Per una buona fruibilità della visita e per questioni organizzative, il gruppo non potrà superare le 20/ p. (a seguito prenotazioni scritte, se gli aderenti superassero il numero su indicato per il gruppo 1, cercheremo di comporre un eventuale gruppo 2).

SCHEDA TECNICA

VISITA alla mostra “La Belle Époque”, presso Palazzo Martinengo, Brescia.

GIORNO e ORARIO: 16/aprile/2025, ore 18,30 incontro in cortile per pratiche burocratiche e pagamento quota, ore 18,45 visita alla mostra, durata circa 1h, 15’.

GRUPPO: Come su scritto il gruppo non dovrà possibilmente superare il numero delle 20 unità., qualora il numero degli iscritti, iscritti nei modi e nei tempi sottoindicati, dovesse risultare superiore, allora provvederemo a creare un secondo eventuale gruppo.

ISCRIZIONE: Per evidenti ragioni organizzative e per la corretta distribuzione dei posti di gruppo, vale solo l’iscrizione effettuata via e-mail al sottoscritto segretario Bignetti Edoardo,

e-mail: b.misinta@gmail.com;  entro e non oltre febbraio/2025.

Non valgono iscrizioni telefoniche!

ARGOMENTO

Titolo della mostra:

«La Belle Époque. L’arte nella Parigi di Boldini e De Nittis»

ABSTRACT: (dalla locandina invito della mostra)

«[…] Nel corso del XIX secolo la Francia è il centro propulsore dell’arte contemporanea e costituisce per molti paesi un modello ineguagliato di civiltà. I pittori italiani sono indotti a un continuo confronto con l’arte di quella Nazione, complici le Esposizioni Universali che vi si tengono periodicamente e che ne promuovono l’immagine a livello internazionale. Ma il vero e proprio “Mito di Parigi” è un portato della Belle Époque, sorta di età dell’oro segnata dal trionfo del modello borghese liberale e laico, dalla grande libertà di pensiero, da prodigiose scoperte scientifiche, da una decisiva accelerazione dei mezzi di trasporto, dalla nascita del turismo di massa, dal grande fulgore dei teatri e dei giornali a stampa. La Belle Époque indica dunque il periodo felice in cui i ceti medi giungono a godere di un certo benessere e Parigi diviene, anche in virtù di questo, un vero laboratorio letterario e artistico nel quale convivono tendenze molto diverse le une dalle altre. […]»

A questo punto mi piace, a completamento di quanto sopra, segnalare un piacevole articolo di Giovanni Borrello, tratto da <Q CODE Magazine > IDEE >e dal titolo:

“TITANIC: IL NAUFRAGIO DI UN’EPOCA”

La tragedia di una delle più famose delle navi della storia ha segnato l’inizio di un cambiamento: la fine della Belle époque e l’inizio del Secolo breve, perché in quella notte tra il 14 e il 15 aprile 1912 ad inabissarsi nelle gelide acque al largo di Terranova non fu solo l’oggetto galleggiante più grande mai realizzato dall’uomo. Fu un sistema di valori.

LA METAFORA DEL NAUFRAGIO «[…] Ma il Titanic fu una tragedia avvenuta in tempo di pace. Ancora gli orrori della “guerra modernissima” non si immaginavano. E questo forse è il segreto della sua forza immaginifica: perché del Lusitania – una nave del tutto simile al Titanic – affondata da siluri tedeschi nel 1915 si ricordano in pochi. In guerra ogni barbarie è lecita. Un po’ meno quando la gente muore in scalinate intarsiate o in cabine artisticamente decorate. Soprattutto poi se è ricca e famosa.
E così come il Titanic per l’Inghilterra del 1912 fu sinonimo di crollo dei valori, anche la Concordia per l’Italia del 2012 fu sinonimo di caduta degli dèi, in una difficile situazione economico-sociale conseguente alla crisi post 2008: l’allegria della gente spensierata che faceva festa, che affollava i ristoranti e si rilassava nelle vasche idromassaggio venne bruscamente interrotta da una manovra azzardata. […] Quella notte del 1912, con la morte di centinaia di persone, nacque la società complessa che conosciamo e in cui quotidianamente ci destreggiamo, tra rischi e pericoli di cui troppo spesso vediamo solo la punta dell’iceberg. […]»

Con stima e simpatia, a bientot.

GITA A MANTOVA DEL 12 aprile 2025: PROGRAMMA

GITA A MANTOVA DEL 12/aprile/2025

PROGRAMMA

– Partenza da Brescia, piazzale parking Iveco in via Volturno, sabato 12 aprile 2025, alle 08h,45’; arrivo a Mantova entro le 10h,15’/10h,30’, circa.

– Dopo qualche minuto di sosta per caffè e altro, in totale libertà, il ritrovo sarà davanti della BIBLIOTECA TERESIANA, con ingresso programmato per le 10h,45’/10h,50’.

Qui saremo attesi e accolti dalla Gent.ma DIRETTRICE, dott.sa FRANCESCA FERRARI, che ci accompagnerà lungo il percorso di visita. – La visita durerà circa 01h,30’.

– Dopo di che ci sposteremo, tragitto breve 5’ a piedi, fino al ristorante:” La MASSERIA”, in piazza Broletto, 8.

Dopo essermi confrontato con il ristoratore e seguendo il suo consiglio, ho optato per un menù semplice, anche per non troppo appesantirci, per il programma pomeridiano.

– Alle 15h,30’ circa avremo la visita al MUSEO ARCHEOLOGICO, A PALAZZO DUCALE e, ca va sans dire, alla celebre CAMERA DEGLI SPOSI. Visite per altro molto piacevoli e interessanti, anche perché saremo accompagnati da una ottima guida.

– Alle 18h,00’ circa, riprenderemo il nostro bus per rientrare a Brescia.

Giovedì 21 novembre 2024, visita guidata alla mostra “Moretto, Romanino, Savoldo – 1512-1552”

Visita alla mostra: “Moretto, Romanino, Savoldo – 1512-1552” – 21 Novembre 2024

Gent.me/i Socie e soci, amiche e amici,
con la presente, Vi informo che è prevista una visita, alla mostra in oggetto, riservata a tutti noi, soci e amici dell’Associazione Misinta, per il giorno venerdì 21/11/2024, presso MUSEO DI SANTA GIULIA, in via Musei.
Torna a Brescia uno dei capolavori del nostro Moretto: Ritratto di giovane uomo con ermellino,
ritratto del quale, da poco, la critica è riuscita ad individuare nel protagonista il conte Fortunato
Martinengo. Arriva in prestito dalla National Gallery di Londra dove è permanentemente esposto nella sala 12, non c’è dubbio che questo dipinto di Alessandro Bonvicino brilli per fascino storico e per valore artistico nel contesto della più alta ritrattistica cinquecentesca italiana.
I capolavori di Moretto, Romanino e Savoldo che potremo ammirare arrivano da Londra, Vienna, New Orleans, dalla Pennsylvania, dalla National Gallery di Washington e
da molti altri musei e collezioni private. Il racconto non si limiterà, però, all’esibizione della pittura bresciana del Rinascimento ma porterà ben oltre: l’obiettivo finale del percorso espositivo e infatti quello di raccontare Brescia nella prima metà del ‘500 attraverso le opere dei suoi artisti più importanti.
Da “bidiBrescia, online”, in data 12/ottobre/2024, ricavo quanto segue…
“[…] All’inizio di questa narrazione sta un avvenimento orribile: il Sacco di Brescia del 19 febbraio del 1512. Una tragedia di proporzioni tali che la notizia riecheggiò in tutta Europa. Impressionò moltissimo l’efferatezza dei saccheggi e delle uccisioni commesse dai lanzichenecchi e dai guasconi del generale francese Gaston de Foix. Si stima che siano morte tra le 8.000 e le 10.000 persone: lagrimevol tragedia che fece incredibile strepito in tutta l’Europa scrisse Muratori nei suoi Annali d’Italia. In una lettera Isabella d’Este riferì che eran morte fin qui più da 10 m. persone della terra […] la città è tutta sanguinolenta […]. Ho grande compassione alla miseria di quella richa città. Non si sapeva dove seppellire i cadaveri ammucchiati nelle case e per le vie. I morti venivano portati fuori città come se fusse sta ledame su li carri (Provvisioni, 28 febbraio 1512).
In pieno Umanesimo, età di grande apertura e forte fiducia dell’uomo occidentale nelle proprie capacità civilizzatrici, Brescia (e con lei l’Europa intera) tocca con mano l’assoluta precarietà della condizione umana, della civiltà e anche della città come luogo di magnifica espressione di quella fiducia.
Ciò che l’esposizione vuole restituire attraverso la pittura di Moretto, Romanino e Savoldo è innanzitutto l’anima di questa città proprio nei decenni successivi alla grande tragedia: è a loro che, da grandi artisti quali furono, la committenza bresciana assegnò il compito di fissare sulla tela il clima, il sentire personale e collettivo. Per avere un’idea di quale spirito aleggiasse dentro le mura della “città violata” si useranno le immagini offerte dalle loro opere a questo scopo richiamate in patria da tutto il mondo […]”
SCHEDA TECNICA
– Venerdì 21/11 alle ore 16,30, visita alla mostra.
– Ritrovo alle ore 16,15/16,20 nella biglietteria di ingresso.
– Visita con durata prevista di circa 1h,30’;
– Nel caso di un insieme superiore alle 20/25 unità, allora la parte eccedente dovrà provvedere personalmente in altro modo. Le priorità di iscrizione saranno in funzione della cronologia di prenotazione.
NB
Per una corretta organizzazione di visita, vale tassativamente la prenotazione e raccomando che gli interessati si prenotino esclusivamente presso di me, entro giovedì 31/10. L’ordine temporale di prenotazione determinerà anche l’appartenenza al gruppo, o altro.
Mail: b.misinta@gmail.com;
Cell.: 333 7472707

Edoardo Bignetti,
segretario dell’Associazione “B. Misinta”

Senza titolo

Mostra in Queriniana – “Alla ricerca delle legature storiche sopite. Secolo XV: legature italiane”

Gent. me socie, gent.mi soci,

sabato 13 aprile alle ore 10.30 si è inaugurata la mostra “Alla ricerca delle legature storiche sopite. Secolo XV: legature italiane” installata nell’atrio storico della biblioteca Queriniana in via Mazzini 1, e curata da Federico Macchi, studioso esperto di legature antiche.

Segnalo a tutti i soci che a far corso da Aprile 2024, il Prof. F. Macchi è diventato nostro socio, Associazione bibliofili Bresciani “B.Misinta”.

L’esposizione, selezione di pezzi significativi del ricco patrimonio del Fondo antico della Queriniana, documenta stile, gusto e soluzioni adottate nel secolo XV per impreziosire e connotare le legature dei libri. (La mostra si svolge in parallelo con analoga iniziativa nella Biblioteca “Angelo Mai” di Bergamo, in un percorso espositivo dedicato alle legature bergamasche dei secoli XV-XVI).

La mostra sarà visitabile fino a mercoledì 15 maggio con ingresso libero negli orari di apertura della Biblioteca (da martedì a venerdì 8.45-18.00, sabato 8.30-12.30).

Segnalo a tutti che sul GdB di oggi è comparso un articolo sul tema della mostra in argomento, scritto dall’amico GC. Petrella, che, come da par suo, ha affrontato il tema con profondità e scorrevolezza di scrittura e con semplicità di lettura. Un piacere leggerlo.

Sentiti complimenti naturalmente al Prof. F. Macchi.

Cattura

Sabato 13 aprile 2024, visita all’organo Antegnati-Serassi

Carissime/mi Socie/Soci,

vi segnalo che sabato 13 aprile alle ore 10.30, si è svolta la visita all’organo Antegnati-Serassi, nel presbiterio del Duomo Vecchio.

Il numero dei partecipanti fu di 24 persone.

La priorità di adesione fu ovviamente concessa ai soli soci/socie dell’Associazione “B. Misinta”.

Ringrazio fin d’ora, il nostro presidente Luciano Faverzani. e la nostra bravissima Mariella Sala per l’impegno profuso nell’organizzazione.

 ABSTRACT (Sabato 13 aprile, ore 10.30)

Visita all’organo Antegnati – Serassi del Duomo Vecchio di Brescia recentemente restaurato.

E’ stata sicuramente di grande interesse e ha suscitato viva curiosità, la visita al restaurato organo Antegnati-Serassi del Duomo Vecchio.

Giuseppe Spataro, direttore dei lavori di restauro, ci ha presi per mano e condotti con calma lungo l’iter dei lavori e ci ha, passo passo, spiegato i vari cantieri che è stato necessario istituire per compiere il restauro (non solo il cantiere per l’organo ma anche quelli per la cassa, per le ante e per i ritrovati affreschi del Romanino) illustrandone le caratteristiche ed evidenziando la necessità di artigiani di altissima competenza in ogni settore. Basti vedere il distacco delle ante – dipinte anch’esse dal Romanino – dal Duomo Nuovo dove erano state riposte, provvisoriamente, opera cui si sono prestati i rocciatori della Valle Camonica: il video è di straordinario vigore e suscita davvero meraviglia. 

Dopo di che Spataro ha suonato lo strumento, mettendo in risalto sia le file del ripieno Antegnatiano, sia gli strumenti da concerto Serassiani, sia la “voce umana”. 

La visita si è poi conclusa in una maniera assolutamente imprevedibile e molto interessante: Spataro ci ha condotti su per le scalette che portano dapprima alla tastiera dello strumento e, arrivati in cima, aprendo due finestrelle si è potuta ammirare la struttura interna dello strumento rendendosi così conto che – oltre alle poche canne di facciata – gli organi hanno altre centinaia e centinaia di canne inserite nel SOMIERE.  Grande strumento, in Duomo Vecchio, con una voce preziosa, opera di magnifici artigiani e di grandi restauratori (dagli organari ai restauratori delle carte per i cartigli che riportano i vari registri dell’organo): merita davvero di essere valorizzato.

https://youtu.be/fGqOHgWYkvo?feature=shared

(10 maggio 2023, Duomo Nuovo Brescia,  filmato del distacco delle Pale del Romanino).

Locandina