Sabato 18 febbraio 2023, gita in Castello a Brescia

locandina faverzani

Socie e soci, buonasera.
Come da programma, con la presente, tengo a comunicarVi che, tramite il prezioso aiuto del dott. Luciano Faverzani, nella sua veste di Presidente dell’Istituto del Risorgimento Italiano, sez. di Brescia, abbiamo in programma la visita al rinnovato Museo del Risorgimento, in Castello.
– La visita sarà per il giorno, sabato, 18/02/2023.
– L’incontro del gruppo sarà alle ore 09,45, nel piazzale esterno al Portale principale d’accesso al Castello, con ingresso al museo alle ore 10,00.
– La visita per ragioni organizzative è prevista e riservata ad un numero max. di 20 persone, a seguito di prenotazione, nel rispetto delle norme di sicurezza e dei visitatori presenti
– Valgono solo le adesioni scritte via E-mail all’indirizzo: b.misinta@gmail.com; nel ricevere le adesioni sarà mia cura registrarle secondo la cronologia di arrivo.

– Abstract del programma di visita:
La visita al Museo del Risorgimento “Leonessa d’Italia” permetterà di ripercorrere la storia europea, italiana e bresciana dalla fine dell’età veneta sino alla nascita della Repubblica italiana. Dopo aver ripercorso la storia nazionale dal 1797 al 1870, le ultime due sezioni del Museo ci permetteranno di capire la nascita del Mito del Risorgimento nazionale, fra il 1871
e il 1915, e l’Eredità che il Risorgimento ha lasciato alle generazioni che fra il 1915 e il 1948 furono impegnate su vari fronti dalla prima guerra mondiale, considerata per molti decenni la quarta guerra d’Indipendenza, alla Resistenza, letta come il secondo Risorgimento nazionale, attraversando l’epoca del ventennio fascista e della Repubblica Sociale italiana per giungere infine alla nascita della Repubblica, gettando uno sguardo sino ai tragici eventi della strage di piazza della Loggia.

DANTE E NAPOLEONE. MITI FONDATIVI NELLA CULTURA BRESCIANA DI PRIMO OTTOCENTO

Soci e amici cari,
faccio seguito alla mia precedente comunicazione, per darvi notizia del nostro prossimo incontro.
A 700 anni dalla morte di Dante e a 200 anni dalla morte di Napoleone Bonaparte, in accordo con l’Ateneo di Brescia, il giorno giovedì 18/novembre/2021 alle ore 17,00, saremo accompagnati dal Prof. Luciano Faverzani in visita alla mostra “Dante e Napoleone. Miti fondativi della cultura bresciana di primo Ottocento”.
Appuntamento in via Tosio 12, all’ingresso dell’Ateneo di Brescia, alle ore 17,00.
NB – Vedasi locandina allegata

– Per l’accesso, come ben sapete, son richiesti: Mascherina e Green
pass.

fac simile Ateneo

L’INCISIONE OLANDESE E FIAMMINGA. MOSTRA A CURA DI GIUSEPPE NOVA

GIUSEPPE NOVA

L’INCISIONE OLANDESE E FIAMMINGA (Il periodo di massimo splendore: i maestri del XVI e XVII secolo)

Immagine1

(Rembrandt, San Gerolamo inginocchiato in preghiera (bulino e puntasecca, 1635)

BREVI CENNI SULLA MOSTRA

La mostra, curata da Giuseppe Nova, si snoda su un percorso diviso in tre sale con un apparato iconografico composto da 90 opere. L’esposizione si apre con uno dei più grandi talenti dell’arte grafica di tutti i tempi, Lucas van Leyden (1494-1533), prosegue poi con la fantastica esperienza della Bottega “Ai Quattro Venti” di Anversa e dei suoi formidabili interpreti (dal suo fondatore, Hieroymus Cock, a Pieter Brueghel “il vecchio”, da Philippe Galle a Claes Jansz Visscher, ecc.). Seguono poi i rappresentanti delle altre Scuole del Cinquecento olandese e fiammingo (Jan Sadeler di Bruxelles, Christoph van Sichem di Amsterdam, Hendrick Goltzius di Haarlem e Theodor de Bry di Liegi). Non potevano mancare i tre massimi rappresentanti del Barocco olandese e fiammingo: Pieter Paul Rubens, Anton van Dyck e Rembrandt.

Nella seconda metà del Seicento prese piede nei Paesi Bassi il Pauperismo, una corrente culturale ed artistica che si pose in netto contrasto con la pittura ufficiale barocca.

In catalogo, oltre al fondatore, Adriaen van Ostade, abbiamo i principali rappresentanti: Cornelis Bega, Jan Both, Jan Fyt, Adriaen van de Velde, e Allaert van Everdingen. Chiude la mostra l’ultimo esponente della famiglia Visscher, Claes Claesz II Visscher, autore di una delle ultime Bibbie fiamminghe, edita in prima edizione nel 1689 e poi riedita, ma in versione acquarellata, nel 1700, due anni prima della morte del maestro, che avvenne nel 1702.

Con la morte dell’ultimo esponente della famiglia Visscher si chiuse anche quello che passò alla storia come il “periodo di massimo splendore dell’incisione olandese e fiamminga”, prima dell’arrivo e dell’affermarsi dell’Illuminismo che non richiese più agli incisori “estro e invenzione”, ma solo “una certa abilità tecnica ed una solida base scientifica”. Sintomatico di questa circostanza è il commento che uno dei massimi studiosi di grafica antica, l’inglese Arthur Hind, fece nella prefazione della sua “Storia dell’incisione”. Così l’Hind stigmatizzò la situazione: «Fin dall’inizio del 700 nei Paesi bassi gli incisori smisero di essere considerati illuminati maestri del bulino, ma semplici allievi dell’Illuminismo imperante». Si concretizzò, così, la fine di quel magico periodo durato due secoli e, quindi, anche la mostra si ferma qui.

  1. NB)

L’esposizione sarà visitabile, presso il Museo Diocesano di Brescia – via Gasparo da Salò, 13, in esclusiva gratuita per il gruppo “B. Misinta”, il giorno giovedì, 28/ottobre /2021, alle ore 10,00, accompagnati dal curatore, il nostro socio Giuseppe Nova. Appuntamento all’ingresso dotati di Mascherina, Carta d’identità, green pass.

NB) Per ragioni organizzative prego tutti coloro che sono interessati, di avvertirmi via mail.

Con stima, il segretario

Edoardo Bignetti

Nova- incisioni

Visita guidata a Cavriana e Castel Goffredo

Gita di mercoledì 15/05/2019

a Cavriana e Castel Goffredo

PROGRAMMA

Ore 08,30: partenza da Parking Castellini con Bus

Ore 10,00: visita a Cavriana, dove la tradizione racconta che fu luogo di vacanza e di delizie per Isabella d’Este, sposa dal 1490 di Francesco II Gonzaga.

A Cavriana visiteremo il noto Museo Archeologico dell’Alto Mantovano, accompagnati dalla dott.ssa Archeologa e poi Villa Mirra, che così come appare, nasce nel XVIII sec. sui resti del palazzo Gonzaghesco del XV sec. celebre crocevia del cammino Risorgimentale Italiano.

Ore 12,30: sosta pranzo non lontani da Cavriana, in una nota trattoria di stampo Mantovano, chiamata “Alla Corte dei Bicchi”

Ore 15,00: partenza per Castel Goffredo, dove alle ore 15,30/15,45 saremo attesi dalla dott.ssa Barbara D’Attoma, a noi ben nota, dopo la recente conferenza, in tema con l’argomento inerente la visita in programma. Visiteremo quindi il Museo-MAST di Castel Goffredo e i suoi tesori, tra cui qualche gustosa e non trascurabile offerta bibliografica.

Ore 16,30: piacevole sosta con un rinfresco, prima della partenza.

Ore 17,30: rientro a Brescia.

Cavriana

<< … Guarda, tutta la piana è una distesa di silenzio
E son caduti tutti i mormorii del vento…>> (Virgilio, Egloga IX, 57-58)

Villa Mirra ha ospitato nei suoi saloni e nelle sue stanze personaggi centrali nella storia del Risorgimento. Durante la Battaglia di Castiglione del 5 agosto 1796, combattuta tra Napoleone Bonaparte e gli Austriaci, qui si insedia il quartiere generale austriaco. Nel 1859, durante i giorni frenetici della Battaglia di Solferino e San Martino, Villa Mirra apre le porte all’imperatore austriaco Francesco Giuseppe e, al termine dei combattimenti, all’imperatore dei Francesi Napoleone III. Quest’ultimo, proprio da Cavriana, spedirà alla moglie il famoso dispaccio “Grande battaglia, grande vittoria”, che porterà i francesi a celebrare la “Victoire de Cavriana”. E ancora, figure come Henry Dunant, il fondatore della Croce Rossa Internazionale; il re Vittorio Emanuele III (1918).

Il Museo Archeologico dell’Alto Mantovano che oggi ha sede nella Villa Mirra a Cavriana venne fondato nel 1966 per iniziativa del Gruppo Archeologico “Cavriana”. Inaugurato nel 1969 ebbe la prima sede nella torre medioevale adiacente alla facciata della Chiesa Parrocchiale. Nel 1983 fu trasferito nella sede attuale ed oggi disponendo di una più vasta superficie espositiva e di moderne attrezzature e infrastutture si colloca tra i primi e più interessanti Musei Archeologici della Lombardia.
Il percorso di visita è articolato in tre sezioni:

Pre / protostorica; – Romana;-  Medioevo/Rinascimentale.

Castel Goffredo

Feudo autonomo gonzaghesco dal 1444 al 1602 qui alla metà del Quattrocento Alessandro Gonzaga diede origine al Marchesato di Castel Goffredo. Nel 1511 nacque la fortezza di Castel Goffredo, caratterizzata da un tipico impianto rinascimentale, che divenne capitale del piccolo Stato, il Marchesato di Castel Goffredo, comprendente  Castiglione e Solferino. Dopo la signoria dei Gonzaga di Castel Goffredo, dal 1603 fino al 1707.                                                                                Si susseguirono i governi austriaci fino alla fine del XVIII sec. , francesi dal 1801 al 1814 e di nuovo austriaci sino al 1866.

È nota come la “città della calza“.

Castel Goffredo – Cippo confinario austriaco del 1756, tra Venezia e l’Impero d’Austria

«… giunsi al castel c’ha di Gioffredo il nome.»

(Matteo BandelloCanti XI de le lodi de la signora Lucretia Gonzaga de Gazuolo, e del vero amore, col tempio di pudicizia, e con altre cose per dentro poeticamente descritte – Le III parche, canto V, 1554 circa)